Speciale Così fan tutte: l’ultimo grande spettacolo di Giorgio Strehler

Così fan tutte costituiva il primo atto di un grande progetto di teatro totale – prosa, lirica, musica, danza e cinema nello stesso luogo, la Cittadella della Cultura formata dal teatro che si stava per inaugurare e dall’attiguo Teatro Studio – che prevedeva anche la messinscena dei Mémoires di Carlo Goldoni nella seconda parte della stagione 1997/98.

Con la solita, travolgente passione, Strehler si immerge nelle prove ma, dopo ventuno giorni di lavoro, il 25 dicembre 1997, scompare improvvisamente. Grazie all’impegno del regista assistente e storico collaboratore di Strehler Carlo Battistoni, del direttore d’orchestra Ion Marin, di Ezio Frigerio e Franca Squarciapino, che firmavano scene e costumi, di Marise Flach che ne curava i movimenti mimici, lo spettacolo andò comunque in scena il 26 gennaio 1998 – a 208 anni esatti dalla prima assoluta –, inaugurando il Teatro di largo Greppi che, di lì a poco, sarebbe stato intitolato proprio a Strehler.

La relazione tra il regista e Wolfgang Amadeus Mozart – «il mio angelo custode» – si sviluppa nel corso degli anni attraverso altre quattro tappe fondamentali per la storia della regia nel teatro d’opera: Die Entführung aus dem Serail (Il ratto dal serraglio, 1965), Le nozze di Figaro (1973), Die Zauberflöte (Il flauto magico, 1974) e Don Giovanni (1987).

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