«Quello che noi due abbiamo apprezzato, l’uno dell’altro, è stato comprendere a vicenda il nostro personale modo di scoperchiare quel qualcosa di nascosto, di irradiante, di ignoto, quel mistero che noi definiamo essere umano.»
Il regista Peter Brook, uno dei più grandi maestri della storia teatrale, ricorda, con stima e malinconia, la poetica e la passione del collega Giorgio Strehler.